Recensione

 I leoni di Sicilia, di Stefania Auci

 


Trama 

L’ascesa dei Florio in un periodo che attraversa tutto l’800. Di origini modeste, provenienti dalla Calabria, Ignazio e Paolo Florio cercano fortuna a Palermo. Sono lavoratori testardi e non conoscono fatica. La loro caratteristica principale è quella di analizzare in modo costante gli eventi, la società, le persone con cui interagiscono. Riescono, grazie a un intuito fuori dal comune, a trarre a crearsi delle opportunità. Anticipano il progresso i Florio e, nel tempo, saranno coloro che lo portano in una Sicilia diffidente sebbene generosa. 

Il rapporto tra la famiglia e il territorio, la città di Palermo e la società stessa sono uno sfondo che arricchisce la storia. Tanti i riferimenti storici che ci proiettano in un mondo antico le cui dinamiche rimangono, tuttavia, contemporanee. Interessanti sono i riferimenti al governo della Sicilia prima dell’unità italiana, come l’analisi dei moti che a questa hanno portato. 

La tematica su cui l’autrice costruisce il racconto è quella della ricerca di un proprio spazio nel mondo, che non è solo uno spazio fisico. Nella natura umana infatti c’è la necessità di un riconoscimento sociale e su questo sarà incentrata la caratterizzazione dei personaggi principali. Una società ostile che rifiuta di riconoscere il genio, gli sforzi, le imprese di chi merita. 


Valutazioni personali

Generali

Un libro ben costruito, con una trama solida e interessante. Personalmente ho trovato il ritmo molto rapido nella prima parte, lento successivamente. Non nascondo che, pur avendo letteralmente divorato la prima metà del testo, ho terminato il romanzo a fatica e grazie al grande affetto verso i personaggi delle prime pagine. Credo però che questo problema sia fisiologico, considerando che a creare maggiore tensione siano le fasi in cui la famiglia è sommersa dai problemi di ogni giorno e il domani è incerto. 

Stile

Equilibrato. Uno stile elegante, con periodi corposi. La lettura è però scorrevole e gli elementi che l’autrice fornisce consentono di creare immagini vivide. Talvolta abbiamo proverbi siciliani riportati in dialetto che non stonano affatto. Uno stile che convince. 

Personaggi

Ben costruiti sotto il profilo psicologico e nei tratti caratteriali. I personaggi maschili condividono la testardaggine e un furore istintuale, selvaggio. A stupire è però un personaggio femminile, quello di Giulia. Da una parte l’amarezza di una vita complicata, a tratti tragica, vittima di una società maschilista e classista. Dall’altra la forza dell’unico personaggio veramente libero, capace di autodeterminazione, presente tra le pagine. 

Copertina

Si fa apprezzare, sebbene molto semplice, al punto di rischiare di rimanere anonima. 

A chi lo consiglierei

- A chi ama la storia

- A chi gradisce le saghe

- A chi è affascinato dalla Sicilia e da Palermo

A chi non lo consiglierei

- A chi cerca una storia contemporanea

- A chi non ha pazienza 


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